“Ti caricano quando decidono loro, ti scaricano quando decidono loro. Sei un oggetto che viaggia, non una persona. È tempo di cambiare il sistema trasporti”

Anita è una giovane donna, social media manager, digital strategist. È anche presidente di un’associazione pazienti che si chiama Famiglie SMA. Perché lei ha la SMA, atrofia muscolare spinale, una rara patologia che le causa una disabilità motoria grave: è meno autonoma nello svolgere le attività quotidiane ed è in condizione di svantaggio nella partecipazione alla vita sociale. Svantaggio che ogni giorno colma con una grande dose di organizzazione, abnegazione e certamente anche con il supporto della sua famiglia. E con la sua carrozzina elettrica, altamente personalizzata, studiata sulla sua postura, sulle sue mani, sulla sua forza.
Anita grazie alla sua carrozzina si muove, lavora, mangia, beve, viaggia. Grazie alla sua carrozzina esercita il suo diritto alla libertà e all’autonomia. Diritti polverizzati di colpo, il 7 luglio, dall’incuria umana: la sua carrozzina è stata distrutta dopo il trasporto nella stiva di un volo Ryanair che doveva portarla in vacanza, e invece l’ha proiettata in un incubo.


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