La patologia viene spesso considerata un problema di alimentazione o un banale inestetismo, ma un recente studio italiano ha dimostrato l’esistenza di una predisposizione genetica. A lottare per i diritti dei pazienti è l’associazione Lipedema Italia Onlus
Annalisa, Valeria e Alessia si sono incontrate su un gruppo Facebook dedicato al lipedema, una patologia individuata per la prima volta intorno agli anni Quaranta del secolo scorso ma riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità solo tre anni fa e, soprattutto, ancora per lo più sconosciuta a medici e pazienti e spesso confusa con altre malattie, tra cui il linfedema, l’obesità o addirittura la cellulite. “Nello specifico, il lipedema è una patologia cronica caratterizzata da un progressivo aumento del tessuto adiposo in alcuni distretti corporei, come le cosce, le gambe, i fianchi, le braccia e l’addome; colpisce quasi esclusivamente le donne, generalmente in concomitanza con pubertà, gravidanza e menopausa”, chiarisce Alessandra Lisini, responsabile della comunicazione istituzionale per LIO - Lipedema Italia Onlus, l’associazione nata nel 2018 dal confronto, prima virtuale e poi reale, tra donne che avevano dovuto a lungo penare prima di raggiungere il traguardo di una diagnosi.
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