Sviluppato dalla no-profit italiana Kaleidos, il sistema è ideato per affiancare il medico nella consulenza di un paziente che affronta un problema a carico del DNA

Grazie allo sviluppo scientifico – dalle nuove tecnologie oggi disponibili alla riduzione dei costi che le rendono più accessibili – è sempre più frequente che una persona si sottoponga all’analisi del DNA. Analizzare i dati genetici, sempre più utilizzati in tutte le discipline cliniche, non è però così semplice: infatti, pur potendo fornire moltissime informazioni utili, non sempre i medici sono in grado di interpretarli. Genome Access, la piattaforma di counseling genetico sviluppata a Bergamo dalla no-profit Kaleidos, è un servizio per i medici che, pur non essendo genetisti, si trovano a dover affrontare un percorso di malattia genetica, anche rara. Osservatorio Malattie Rare ne ha parlato con Marco Crimi, biotecnologo, Amministratore Esecutivo di Kaleidos e ideatore di Genome Access.


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